Bianco: pedone in e4; nero: pedone in e5. Poi, bianco: Re in e2. Perché? Un non-sense, una mossa che nessuno scacchista penserebbe di escogitare, salvo farlo con la quasi certezza di perdere la partita. Così agì il Grande Maestro Hiraku Nakamura in una partita contro l’allora (2021) campione del mondo, Magnus Carlsen. Il numero uno fissa lo schermo, aspetta qualche secondo, poi scoppia in una risata sincera (ma contenuta). Carlsen risponde allo stesso modo: Re in e7. Ora si torna al serio gioco: la partita può riprendere.
Questa è ciò che, a posteriori, venne etichettata come apertura Bongcloud: una mossa pazza, assurda, ma al contempo piena di ironia e che sottende una buona dose di coraggio e di spavalderia. Sono alcune delle linee guida del musicista di jazz che, in bilico fra il controllo della materia sonora e il totale abbandono a essa, gioca con i suoni e con i propri compagni di viaggio con lo stupore di un bambino.
La vocazione pazzamente ludica è ciò che cerchiamo di portare sempre con noi, nelle registrazioni in studio come nei concerti. In una formazione che vuole offrire a chi ascolta una stanza sonora con tre musicisti in costante dialogo, fra ironia, complessità, ricerca, divertimento.
Benvenuti nel mondo Bongclouds.
Lodovico Berto – vibrafono
Davide Liberti – contrabbasso
Donato Stolfi – batteria